Consentendo ai ricercatori di avere accesso a dati precedentemente non divulgati e sottodivulgati, le disposizioni in materia di accesso ai dati della legge sui servizi digitali contribuiranno a un migliore monitoraggio delle azioni dei fornitori di piattaforme volte a contrastare i contenuti illegali, nonché di altri rischi per la società, quali la diffusione della disinformazione, e dei rischi che possono incidere sulla salute mentale degli utenti.
L'invito a presentare contributi si è svolto dal 25 aprile al 31 maggio 2023. Ha prodotto 133 contributi, raccogliendo riscontri sulle esigenze dei ricercatori in materia di accesso ai dati. Ha inoltre riguardato le questioni operative dell'accesso ai dati, quali i requisiti procedurali e tecnici per le applicazioni di accesso ai dati.
I partecipanti all'invito a presentare contributi hanno sottolineato la necessità di una procedura di domanda standardizzata e di maggiori orientamenti sui criteri che i ricercatori devono soddisfare per diventare ricercatori abilitati. Hanno inoltre sottolineato l'importanza di disporre di un meccanismo che allinei le esigenze di accesso ai dati dei ricercatori e i diritti dei fornitori di piattaforme online di dimensioni molto grandi/microimprese di dimensioni molto grandi. Molti contributi hanno inoltre chiesto maggiore chiarezza sugli obblighi di tali prestatori di servizi di cui all'articolo 40, paragrafo 12.
Sulla base dei contributi ricevuti, la Commissione sta attualmente preparando un atto delegato che specifica le condizioni tecniche e i requisiti procedurali per un processo efficiente, pratico e chiaro per l'accesso ai dati che fornisca anche garanzie adeguate contro gli abusi. L'adozione dell'atto delegato è prevista per la primavera del 2024.
L'accesso dei ricercatori ai dati a norma dell'articolo 40 della legge sui servizi digitali farà parte di un più ampio pacchetto di strumenti per la trasparenza introdotto dalla legge sui servizi digitali, che comprende, tra l'altro, la banca dati sulla trasparenza della legge sui servizi digitali e le relazioni sulla trasparenza della legge sui servizi digitali.
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