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News article | Pubblicazione

L'assemblea dei firmatari per rafforzare il codice di buone pratiche sulla disinformazione

L'assemblea dei firmatari del codice di buone pratiche ha ufficialmente avviato il processo di elaborazione del codice di buone pratiche sulla disinformazione rafforzato.

L'assemblea dei firmatari del codice si è riunita ieri per avviare il processo che rafforzerà il codice di buone pratiche sulla disinformazione.

L'Assemblea raggruppa i firmatari del codice e i nuovi firmatari che intendono sottoscrivere e assumere impegni ai sensi del codice del 2021. L'obiettivo dell'Assemblea è rivedere il codice del 2018 in linea con gli orientamenti per rafforzare il codice di buone pratiche sulla disinformazione, pubblicati dalla Commissione il 26 maggio 2021. In vista della trasformazione del codice in uno strumento più forte per contrastare la disinformazione nell'UE. L'Assemblea garantirà che il codice del 2021 stabilisca impegni su misura che corrispondano alla diversità dei servizi offerti dai firmatari, adattati ai rispettivi ruoli nell'ecosistema online, nonché un quadro solido per il monitoraggio e la sorveglianza periodici del codice, definendo indicatori chiave di prestazione in grado di misurare l'attuazione e l'efficacia del codice.

I membri dell'Assemblea hanno approvato un vademecum sull'organizzazione e sul funzionamento del processo che definirà e redigerà il codice rafforzato sulla disinformazione entro la fine del 2021.

Invito congiunto a manifestare interesse

La Commissione e gli attuali firmatari del codice di buone pratiche sulla disinformazione hanno inoltre lanciato un invito congiunto a manifestare interesse per aderire al codice di buone pratiche sulla disinformazione, invitando le parti interessate a manifestare il proprio interesse a diventare firmatari del codice rafforzato e a partecipare alla sua preparazione.

L'invito è rivolto a un'ampia gamma di portatori di interessi, compresi i fornitori di servizi online che partecipano alla diffusione di contenuti al pubblico, quali i social media o i servizi di ricerca, le applicazioni di messaggistica privata, i portatori di interessi del settore pubblicitario e altri operatori che forniscono servizi che possono essere utilizzati per monetizzare la disinformazione. Anche i portatori di interessi che contribuiscono ad affrontare la diffusione della disinformazione attraverso i loro strumenti, sforzi tecnici, attività filantropiche o competenze specifiche potrebbero diventare firmatari.

Prossime tappe

L'Assemblea ha definito i tempi e gli aspetti pratici del processo di elaborazione, che si svolgerà nei gruppi tematici:

  • integrità dei servizi e responsabilizzazione degli utenti, compresi gli ICP pertinenti;
  • responsabilizzare la comunità della ricerca e della verifica dei fatti, compresi gli ICP pertinenti;
  • il controllo delle inserzioni pubblicitarie, della pubblicità politica e della pubblicità basata sulle emissioni, compresi gli ICP pertinenti;
  • monitoraggio del codice.