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Press release | Pubblicazione

La Commissione esorta la Polonia a conformarsi alle norme dell'UE in materia di reti e servizi di comunicazione elettronica

In data odierna la Commissione ha inviato alla Polonia un parere motivato per violazione del diritto dell'UE che tutela l'indipendenza dell'autorità di regolamentazione nazionale, principio chiave del diritto delle telecomunicazioni dell'UE. In particolare destano preoccupazione le disposizioni modificative della legge sulle telecomunicazioni della Polonia, che hanno determinato la fine anticipata del mandato del responsabile dell'Ufficio delle comunicazioni elettroniche, l'autorità di regolamentazione nazionale polacca.

In base al diritto dell'UE, ossia la direttiva quadro allora applicabile, rafforzata dal codice europeo delle comunicazioni elettroniche, i responsabili delle autorità nazionali di regolamentazione possono essere sollevati dall'incarico solo se non rispettano più le condizioni più le condizioni prescritte per l'esercizio delle loro funzioni fissate preventivamente nell'ordinamento nazionale. Queste norme mirano a dissipare ogni dubbio circa la neutralità di tale autorità e la sua impermeabilità ai fattori esterni.

Il responsabile dell'autorità nazionale di regolamentazione è stato sollevato dall'incarico a seguito di una modifica delle norme che disciplinano la nomina e la revoca dei responsabili di tali autorità e che il governo polacco ha applicato retroattivamente al presidente in carica di tale autorità. Di conseguenza il presidente Cichy è stato sollevato dall'incarico perché la procedura di selezione non risultava conforme alle prescrizioni introdotte molti anni dopo la sua nomina.

Il parere motivato della Commissione fa seguito alla lettera di costituzione in mora inviata il 2 luglio 2020. La Polonia dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell'UE.